Da fenomeno virale del web ad inviato di Striscia la Notizia: Alessio Giannone sbarca a teatro con il suo personaggio e le telefonate irriverenti. Lo abbiamo intervistato alla vigilia della prima tournèe nazionale.
Si è affermato sul web con le sue telefonate irriverenti (e surreali) a politici e personaggi famosi; i suoi video su YouTube sfiorano gli otto milioni di visualizzazioni; la sua satira dà del tu al potere prendendosene gioco. Stiamo parlando di Pinuccio, il faccendiere barese amico di tutti e di nessuno, intuizione vincente di Alessio Giannone. Classe 1979, un passato da regista impegnato (il suo corto "La Sala" è stato anche selezionato per il Festival di Venezia), una laurea in legge.
Giannone da quest’anno è il nuovo inviato pugliese per Striscia la Notizia e, in pochi mesi, il suo personaggio ha raggiunto la ribalta nazionale. Adesso è lui a riceverle le telefonate; “Pinuccio rispondi, Pinuccio rispondi” è un tormentone nei suoi servizi: la gente lo chiama per segnalargli problemi e storture del territorio e lui, con la stessa vena comica che lo ha caratterizzato sul web, cerca risposte e sollecita soluzioni.
Oggi, Pinuccio varca i confini regionali pugliesi con una tournèe teatrale che lo porterà in giro per l’Italia; dopo le recenti date lucane, Alessio Giannone sarà il 30 marzo a Bologna, per poi continuare il suo viaggio a: Firenze, Milano, Napoli, Roma, Torino.
Pinuccio chiama è uno spettacolo di satira politica pungente e di denuncia sociale. In un’ora e mezzo di monologo esilarante, Pinuccio non risparmia nessuno. Fa il punto della situazione politica e dell’attualità, mettendone in risalto i lati più grotteschi attraverso slide e santini elettorali improbabili.
Alessio, porti su un palco ciò che, quotidianamente, avviene sui tuoi canali social... non tutti sanno però che tu artisticamente nasci proprio a teatro.
Sì, all’epoca della scuola seguivo dei corsi di teatro classico poi, il mio insegnante, un bel giorno mi disse che non avrei mai potuto fare il teatro quello serio, perché quando recitavo l’Amleto facevo ridere e mi consigliò di scrivere qualcosa di mio. Da lì, ho cominciato questo percorso che mi ha portato ad esprimermi attraverso la satira.
Perché pensi che il tuo personaggio piaccia tanto alla gente?
Dici che piace tanto? Penso che a molti stia anche parecchio antipatico... Mah, credo sia perché è un personaggio in cui ci si può facilmente riconoscere, il classico tipo che incontri al bar e che deve dire la sua su quello che non va, sul governo, sul sindaco. È un personaggio leggero, che con un linguaggio ironico e alla portata di tutti sdrammatizza temi anche più importanti.
Ci racconti qualcosa del tuo spettacolo?
È uno spettacolo che porto in giro in giro già da un anno. Oltre al repertorio tratto dalla mia attività sul web, c’è una parte in cui mi occupo di politica locale e che adatto, ogni volta, in base alla città in cui mi trovo. Molte città in cui mi esibirò andranno al voto e sarà interessante in piena campagna elettorale analizzare i candidati, capire che cosa sta succedendo soprattutto a Roma, Napoli e Milano poco prima delle elezioni.
È la tua prima tournèe nazionale, Pinuccio arriva al Nord: che pubblico ti aspetti venga a vederti?
Non lo so proprio, è una bella scommessa in effetti.
Temi non venga capito?
Ma non tanto per le differenze linguistiche, più per le peculiarità e le caratteristiche baresi del personaggio che, però, sono le sue e restano tali, anche perché Pinuccio è così e non potrebbe essere diverso a Bari come a Milano.
A Striscia la Notizia ti occupi di dare voce ai cittadini e hai spesso a che fare con il politico e l'amministratore di turno, figure che sul web prendevi di mira con le tue telefonate. Pensi sia stata la naturale evoluzione del tuo personaggio?
Sì, è un’evoluzione che cercavo in effetti ed è stata una fortuna che con Striscia sia riuscito a metterla in atto. Da tempo, già provavo a dare un connotato più impegnato ai miei video e il passaggio dal web a Striscia è stato naturale. Al di là dello scherzo, delle telefonate, adesso materialmente si va sul posto a parlare dei problemi per cercare risposte da chi di dovere e tentare di dare una soluzione.
È una bella responsabilità...
Sì e non sempre si riesce a mantenere la leggerezza perché, a volte, ti scontri con situazioni proprio assurde: ti rendi conto che è difficile se non impossibile, in alcuni casi.
Però in altri ci riesci: qual è il servizio che fino ad ora ti ha dato più soddisfazione?
Quello dello scarico della fogna a mare a San Pietro in Bevagna, a Manduria. Lì davvero pensavo che sarebbe stato quasi impossibile riuscire a bloccare tutto, invece si è trovata una soluzione alternativa e il pericolo è stato scongiurato. Questo è stato uno di quei casi in cui impegno degli abitanti e attenzione mediatica insieme, sono riusciti a far fronte al problema. È stato un po’ un portafortuna reciproco, perché è il servizio che ho inviato a Striscia per candidarmi e grazie al quale mi hanno scelto.
Web, tv, teatro: con quale mezzo ti esprimi meglio e più liberamente?
Sono mezzi completamente diversi che hanno bisogno di un approccio diverso. A me piacciono tutti e mi esprimo liberamente con tutti. Con il web le reazioni sono immediate ma è anche facile risponderti stando a casa dietro uno schermo. Il rapporto con chi viene a vederti a teatro è più intimo, il pubblico ha già un atteggiamento diverso nei tuoi confronti, perché se è lì è perché ha pagato un biglietto ed ha scelto di venire a vederti. La tv non dà risposte immediate, entri in casa di tutti e non è detto che tu venga accettato e capito subito da chi ti guarda: devi cercare di mediare il più possibile; soprattutto si deve cercare di non essere faziosi. Quando vado a intervistare sindaci o politici, infatti, in genere non sono mai aggressivo, della serie: tu mi dici quello che pensi, io ti dico quello che penso e poi il pubblico da casa si farà un’idea.
Tu fai satira politica e di costume ma al di là delle battute divertenti, sulla tua pagina facebook spesso nascono veri e propri dibattiti.
Sì, anche se il clima ultimamente è sempre più teso. Proprio oggi ho messo una foto di Salvini con Cruyff, (Salvini ovunque ndr) e qualcuno mi ha accusato di mancanza di stile. Io credo che in un momento storico come questo, parlare di mancanza di stile sia l’ultima cosa che si possa fare in questo Paese; in un momento di disordine totale dove vale tutto, mi fa specie che alcuni parlino di morale, oggi stiamo solo tentando di parare i danni per quello che si riesce, ma come si può parlare di morale?
Quindi oggi la satira politica che valore ha? Soltanto quella di scaldare gli animi?
Paradossalmente, oggi gli animi si scaldano molto difficilmente: se non ci siamo ribellati negli ultimi vent’anni ormai non lo faremo più. Credo che in questo momento la satira possa avere soltanto la minima funzione di fare informazione in maniera diversa, perché utilizza un linguaggio un po’ più semplice, un po’ meno pesante e porta quindi informazione a più livelli.
Tutti si chiedono se almeno a teatro vedremo finalmente Sabino.
No, forse si sentirà ma nemmeno a teatro lo si vedrà. Sabino non vuole apparire, vuole mantenere il suo anonimato che poi è la sua forza. Così può continuare a dire quello che vuole liberamente, senza filtri.
Pinuccio, Sabino... e Alessio dov’è?
Sono riuscito a rendere anonimo Alessio. Ormai tutti mi salutano come Pinuccio, mi chiamano Pinuccio: a San Giuseppe mi hanno fatto gli auguri.
Ma cosa c’è di te in Pinuccio?
Sicuramente c’è la lettura dei fatti che è la mia, ma la sua è sicuramente più leggera: io rispetto a lui sono molto più pessimista.
Progetti nell’immediato e futuri?
Devo cominciare a scrivere un nuovo spettacolo che mi gira in testa da un anno e che, per mancanza di tempo, non son riuscito a mettere nero su bianco e poi sto scrivendo un lungometraggio. Ci penso da tempo, vediamo se si farà.